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Immigrazione Prepariamoci al peggio Il
governo italiano ha esposto un principio sacrosanto come quello di coniugare
il rigore con l’accoglienza. Non è chiaro solo come si intenderebbe
realizzarlo. Ad esempio, il ministro degli Interni ha spiegato che i nuovi
Cie non avranno nulla a che fare con l’esperienza dei Cie del passato, ma
l’interregno tra un Cie vecchio ed uno nuovo resta tutto da stabilire. I Cie
potranno pure essere organizzati diversamente, ma se si intende affidare alle
stesse cooperative fallimentari i centri di raccolta e smistamento dei
migranti, il governo non ha compreso il fallimento a cui si è andati incontro
per causa di un management inadeguato. Vi sono poi da considerare le minacce
terroristiche le infiltrazioni possibili di aderenti all’Isis fra i migranti.
La popolazione non si sente rassicurata e l’opposizione ha gioco facile. Ma
quando il movimento 5 stelle pretende di “obbligare” l’Europa ad aiutarci,
come pensa di riuscirvi? L’Unione europea si sta lavando le mani della
questione, al punto che il governo Renzi voleva boicottare il voto sul
bilancio dell’Unione, ipotesi che al momento il governo Gentiloni non ha
confermato. Mentre Salvini, come pensa di procedere con espulsioni di massa?
Per lo meno ci vuole un accordo con i governi dei paesi di provenienza e
quando parla di espulsione di massa si vuole forse rinunciare all’obbligo di
asilo politico? Tutti interrogativi ai quali non si è data risposta, La
confusione rischia di essere impressionante. Le politiche sull’immigrazione
finora non hanno cavato un ragno da un buco, fosse la sinistra o la destra ad
affrontare il problema, non si è prodotto nulla se non inutili slogan. Una
prova di incapacità disarmante a cui nessuna forza di governo è stato in
grado di dare una svolta. Per cui non resta che prepararci al peggio. Roma, 6
gennaio 2017 |
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